Educazione posturale
Il mio compito non è quello di dare nozioni d’anatomia e di fisiologia approfondite; esistono tanti e sicuramente più esaustivi libri che sono in grado di fare questo. Il mio compito è, al contrario, educare il corpo a “sentire”, non fermandosi solo al dolore che alle volte provoca, ma imparando attraverso l’ascolto profondo a gestirlo in modo cognitivo comportamentale.
Se pensiamo che noi siamo ciò che l’educazione ci ha insegnato, sembrerebbe scontato parlare di educazione posturale. Invece, nessuno fino ad ora ha valutato la necessità di creare un programma semplice che sia in grado, attraverso una altrettanto semplice presa di coscienza del nostro corpo, di darci la possibilità di gestire lo stesso nei confronti dello spazio-tempo in cui siamo posti.
Si parla spesso di igiene dentale, ma mai di “igiene muscolare”. Cosi come è necessario avere cura e rispetto dei nostri denti allo stesso modo occorre farlo per il nostro apparato di sostegno, la muscolatura. Le basi di questo programma sono frutto di una valutazione di come il nostro corpo sia strutturato e di come lo stesso agisca nei confronti della condizione in cui esso e posto: la gravità.
Il nostro corpo essendo noi umani esseri bipedi è stato creato per gestire il suo peso nei confronti della gravità attraverso l’utilizzo di catene muscolari le quali, per effetto degli atteggiamenti che durante la vita assumiamo, subiscono passivamente dei segnali inibitori, creando nel tempo degli adattamenti che possono rimanere temporaneamente silenti non creando nessun fastidio, ma che, appena si manifestano creano distonie di varia natura, vere e proprie impotenze funzionali (limiti). Il passaggio è molto semplice: in un primo momento il nostro sistema si adatta ad un evento, poi lo compensa in modo spesso silente creando una fissità, un’immobilità che si manifesta spesso attraverso dolore, fastidio o impotenza funzionale.
Pensiamo a come il nostro corpo si muove nel passaggio dalla posizione quadrupedica a quella bipede. Appaiono subito evidenti le variazioni che lo stesso ha dovuto adottare per cercare una gestione ottimale, senza però nessun tipo di educazione alla postura.
Tutti i giorni noi siamo in piedi, seduti, camminiamo, raccogliamo oggetti, compiamo torsioni e rotazioni, manteniamo a lungo posture lavorative errate, assumiamo atteggiamenti falsati “adattati e spesso compensati”. Lo stesso vale per l’attività sportiva che svolgiamo abitualmente. Abbiamo globalmente una cattiva gestione del nostro corpo ai fini funzionali quotidiani.
In base alla mia modesta esperienza, penso che le strade da seguire possano essere tante e sicuramente mai da sottovalutare; sono altresì convinto che prima di iniziare un percorso sia necessario imparare su cosa devo lavorare. Il mio corpo!
Ed è appunto questa la mia proposta. Proposta che verte su un programma di educazione posturale che valuta in profondità tutte le situazioni che quotidianamente si possono verificare e cerca di mettere in atto un percorso di cognitività posturale gestionale e funzionale.
In breve ecco le eventuali proposte
Le Posizioni
- Stazione eretta
- Stazione seduta
- Stazione flessa
- Stazione supina
- Stazione prona
- Stazione in decubito laterale
Le Condizioni
- Lavorare in piedi
- Lavorare seduti
- Lavorare in condizione di flessione o torsione del tronco
La Gestione nella vita quotidiana
- Gestire il proprio corpo in piedi
- Gestire il proprio corpo in posizione seduta
- Gestire il proprio corpo mentre sale e scende le scale
- Gestire il proprio corpo mentre dorme
Il Movimento
- Come muovere il nostro corpo
- Come camminare
- Come camminare e guardare
- Come respirare
Metodi su come detendere – rilassare il nostro corpo
- Trattamenti massoterapici
- Osteopatia
- Osteopatia classica
- Tecniche posturali
- Hatha Yoga
- Strain Counterstrain
- Autoposture
- Pancafit