Sempre di più si trovano on line articoli di studi scientifici che avvalorano la metodologia del trattamento manipolativo osteopatico (abbreviato in OMT) su numerose problematiche dalle più semplici a quelle più complesse. La sfera d’azione di una figura professionale osteopatica copre la maggioranza dei sistemi corporei riattivandoli, donando al corpo un principio innato, quello della autoguarigione.
Per autoguarigione o self healing come viene definita in Inglese, non intendo, in questo specifico caso, un processo che abbia origine dalla mente veicolato attraverso pensieri positivi indotti, psicoterapeutici o spirituali ma come viene ben spiegato in questo articolo a livello immunitario, da un processo in cui il corpo attraverso dei mediatori (neurotrasmettitori) ottiene un rafforzamento tale da debellare la malattia o il virus presente in esso.
Il trattamento manipolativo osteopatico ha come obiettivo principale quello di ristabilire:
· A livello periferico la mobilità e la motilità di ogni singolo segmento osseo, muscolare o viscerale favorendo la riattivazione e l’ossigenazione di tutti i sistemi ad essi collegati; circolatorio, linfatico, respiratorio etc etc
· A livello centrale di normalizzare l’interazione tra i vari sistemi; SNC (sistema nervoso centrale) SNP (sistema nervoso periferico) SNA (sistema nervoso autonomo), favorendo un equilibrio tra gli stessi
Quindi se nel primo esempio di autoguarigione “immunitaria” i mediatori erano i neurotrasmettitori, possiamo dire che nel caso di un OMT sia l’osteopata il mediatore!
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